A/B Testing nelle campagne di Email Marketing
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CTA blu o rossa? Meglio la foto di un paesaggio o di un fiore? Come fare a decidere cosa performerà meglio quando il tuo prospect aprirà l’email che gli hai inviato? Usa un A/B Testing!
Alzi la mano chi è pienamente soddisfatto delle conversioni ottenute dalle proprie campagne di Email Marketing! Dai, siamo sinceri, non si è mai completamente soddisfatti. Che cosa fare allora per provare ad aumentare i tassi di conversione delle email? Eseguire un A/B Testing.
A/B testing: una definizione
Con A/B Testing s’intende il processo di comparazione fra due versioni di uno stesso elemento presente in una pagina web con l’obiettivo di vedere quale delle due performa meglio in termini, generalmente, di conversioni.
Confrontare più varianti all’interno di una landing page ti consentirà di capire, sulla base di risultati oggettivi e quantitativi, cosa incontra maggiormente il favore del tuo target, aiutandoti così a prendere le giuste decisioni su cui strutturare le tue strategie future.
Generalmente si avvia un A/B Testing per testare i seguenti elementi:
- Le CTA – testo, forma, colore e posizione
- Subject line
- Testo e tone of voice
- Layout, design e posizione dei contenuti
- Immagini
- Giorno e orario
E molto altro, a seconda, chiaramente, del tuo settore di appartenenza. Inoltre, la scelta di cosa testare dipende chiaramente dai tuoi KPI.
Best practice
Anche se gli A/B Testing sono semplici nel concetto, ci sono alcune best practice da tenere a mente, fra cui:
1. Less is more
Cerca, per quanto possibile, di non testare più di un elemento alla volta.
Al termine di un A/B Testing, i risultati si potranno misurare solo nel loro complesso. Se, per esempio, stai testando un elemento specifico e poi decidi di cambiare anche il layout, la CTA o l’header non saprai mai con certezza cosa ha contribuito più del resto a decretare il successo di quella versione sull’altra.
2. Testa sui nuovi prospect
Non sorprendere i cosiddetti returning visitor con un layout, per esempio, che non si aspettano. Ricordati infatti che i test servono a confrontare le performance di alternative che non possono in definitiva essere attuate (o almeno fino alla conclusione dell’A/B Testing!).
3. Il tempo è oro
Ovvero, vietato trarre conclusioni affrettate. Non avere fretta di concludere l’A/B Testing se vi sembra di non aver raggiunto un buon risultato in termini di KPI. Più prospect compiranno una determinata azione e maggiore sarà l’affidabilità dei risultati.
A tal proposito, esiste online un pratico calcolatore che può aiutarti a capire, a grandi linee, quanto deve durare il tuo A/B Testing.
E tu? Hai mai eseguito un A/B Testing? Condividi con noi le tue considerazioni!
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A/B Testing nelle campagne di Email Marketing
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Alzi la mano chi è pienamente soddisfatto delle conversioni ottenute dalle proprie campagne di Email Marketing! Dai, siamo sinceri, non si è mai completamente soddisfatti. Che cosa fare allora per provare ad aumentare i tassi di conversione delle email? Eseguire un A/B Testing.
A/B testing: una definizione
Con A/B Testing s’intende il processo di comparazione fra due versioni di uno stesso elemento presente in una pagina web con l’obiettivo di vedere quale delle due performa meglio in termini, generalmente, di conversioni.
Confrontare più varianti all’interno di una landing page ti consentirà di capire, sulla base di risultati oggettivi e quantitativi, cosa incontra maggiormente il favore del tuo target, aiutandoti così a prendere le giuste decisioni su cui strutturare le tue strategie future.
Generalmente si avvia un A/B Testing per testare i seguenti elementi:
- Le CTA – testo, forma, colore e posizione
- Subject line
- Testo e tone of voice
- Layout, design e posizione dei contenuti
- Immagini
- Giorno e orario
E molto altro, a seconda, chiaramente, del tuo settore di appartenenza. Inoltre, la scelta di cosa testare dipende chiaramente dai tuoi KPI.
Best practice
Anche se gli A/B Testing sono semplici nel concetto, ci sono alcune best practice da tenere a mente, fra cui:
1. Less is more
Cerca, per quanto possibile, di non testare più di un elemento alla volta.
Al termine di un A/B Testing, i risultati si potranno misurare solo nel loro complesso. Se, per esempio, stai testando un elemento specifico e poi decidi di cambiare anche il layout, la CTA o l’header non saprai mai con certezza cosa ha contribuito più del resto a decretare il successo di quella versione sull’altra.
2. Testa sui nuovi prospect
Non sorprendere i cosiddetti returning visitor con un layout, per esempio, che non si aspettano. Ricordati infatti che i test servono a confrontare le performance di alternative che non possono in definitiva essere attuate (o almeno fino alla conclusione dell’A/B Testing!).
3. Il tempo è oro
Ovvero, vietato trarre conclusioni affrettate. Non avere fretta di concludere l’A/B Testing se vi sembra di non aver raggiunto un buon risultato in termini di KPI. Più prospect compiranno una determinata azione e maggiore sarà l’affidabilità dei risultati.
A tal proposito, esiste online un pratico calcolatore che può aiutarti a capire, a grandi linee, quanto deve durare il tuo A/B Testing.