Il ruolo del consulente. L’esperienza presso il Cliente – Daniele
© 2019: Mariachiara Tirinzoni – All Rights Reserved
Cosa significa fare il consulente presso un’azienda Cliente? Questa settimana lo abbiamo chiesto a Daniele, Full Stack Developer
Abbiamo chiesto ad alcuni nostri colleghi di raccontarci le loro storie, quali sono – o quali sono stati – gli aspetti che rendono la consulenza un’esperienza utile e interessante, e di quali competenze ha facilitato l’acquisizione, il consolidamento o la crescita personale.
Oggi è il turno di Daniele, Full Stack Developer.
Ecco cosa ci ha raccontato!
1. Quanto è cambiata la tua vita da quando lavori presso il Cliente?
Moltissimo. Nuovi orari, nuovo tragitto, nuovi incontri. Da una ventina in una stanza a 800 in 4 piani. Badge, tornelli e mensa. Niente pastiera di mammà o pasta al ragù nel dopo-lavoro. Da un lato più anonimo e dall’altro più condiviso: tanti team di lavoro eterogenei che devono fidarsi e collaborare in quanto parte di un unico progetto, cosa non facile.
2. È stato difficile il tuo inserimento nella nuova azienda?
Fortunatamente no, l’ambiente è essenzialmente giovane e talmente ricco di stimoli che ognuno riesce a trovare il proprio posto con facilità: ho già conosciuto un cantante e registrato una base di chitarra da fare insieme!
3. Che aspettative ti eri fatto e qual è stato il confronto con la realtà?
Mi aspettavo di trovare grandi sfide che avrebbero significato una decisa crescita professionale e personale. Per adesso il passo più grande l’ho fatto in una crescita di responsabilità nel mio lavoro e un’autonomia maggiore. Per certi aspetti il lavoro è simile a ciò a cui ero abituato ma fortunatamente ho modo di imparate qualcosa ogni giorno. Ho già raccolto le prime soddisfazioni nel mettere a frutto le capacità acquisite finora, su un progetto nuovo.
4. C’è qualcosa che ti aspettavi fosse diversa rispetto alle attività svolte in NexusAT?
Pensavo che in una grande azienda il livello di organizzazione fosse un punto di forza, in pratica quello che ho trovato è che anche piccole realtà possono competere ad alti livelli per la qualità del servizio che offrono, forse potendo offrire una coesione di gruppo migliore ed efficace.
5. Cosa ti porti dietro da questa esperienza?
L’importanza del lavoro di gruppo, che il gruppo lavori bene. Anche l’impegno e lo sforzo in più necessario quando si ha responsabilità sul progetto in mancanza di un team leader che distribuisca su ognuno i carichi di lavoro.
6. E cosa invece porteresti in NexusAT?
Le funzionali 🙂
7. Qual è la cosa che ti ha messo più in discussione?
Come comportarsi quando ci sono difficoltà nel portare a termine il lavoro e quando ci sono difficoltà nella comunicazione tra i membri del team.
8. Che cosa hai fatto per essere all’altezza della situazione?
Cercare il più possibile di condividere le difficoltà e credere di più nelle mie capacità.
9. A chi consiglieresti questo tipo di esperienza?
A chiunque. È sempre interessante arricchire il proprio bagaglio culturale con l’esperienza di un nuovo ambiente di lavoro. Soprattutto a chi non la vuole fare.
10. Dai un consiglio a un tuo collega.
Se non vuoi fare questa esperienza perché hai paura di doverti reinventare in un contesto nuovo, lontano dalle sicurezze attuali, falla. Potrai scoprire nuovo aspetti di te che non conoscevi e che non avresti potuto scoprire altrimenti.
A breve, l’esperienza di altri due nostri carissimi colleghi.
Stay tuned!
N.B Nessun consulente è stato maltrattato durante la realizzazione di queste interviste.
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© 2019: Mariachiara Tirinzoni – All Rights Reserved
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Oggi è il turno di Daniele, Full Stack Developer.
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1. Quanto è cambiata la tua vita da quando lavori presso il Cliente?
Moltissimo. Nuovi orari, nuovo tragitto, nuovi incontri. Da una ventina in una stanza a 800 in 4 piani. Badge, tornelli e mensa. Niente pastiera di mammà o pasta al ragù nel dopo-lavoro. Da un lato più anonimo e dall’altro più condiviso: tanti team di lavoro eterogenei che devono fidarsi e collaborare in quanto parte di un unico progetto, cosa non facile.
2. È stato difficile il tuo inserimento nella nuova azienda?
Fortunatamente no, l’ambiente è essenzialmente giovane e talmente ricco di stimoli che ognuno riesce a trovare il proprio posto con facilità: ho già conosciuto un cantante e registrato una base di chitarra da fare insieme!
3. Che aspettative ti eri fatto e qual è stato il confronto con la realtà?
Mi aspettavo di trovare grandi sfide che avrebbero significato una decisa crescita professionale e personale. Per adesso il passo più grande l’ho fatto in una crescita di responsabilità nel mio lavoro e un’autonomia maggiore. Per certi aspetti il lavoro è simile a ciò a cui ero abituato ma fortunatamente ho modo di imparate qualcosa ogni giorno. Ho già raccolto le prime soddisfazioni nel mettere a frutto le capacità acquisite finora, su un progetto nuovo.
4. C’è qualcosa che ti aspettavi fosse diversa rispetto alle attività svolte in NexusAT?
Pensavo che in una grande azienda il livello di organizzazione fosse un punto di forza, in pratica quello che ho trovato è che anche piccole realtà possono competere ad alti livelli per la qualità del servizio che offrono, forse potendo offrire una coesione di gruppo migliore ed efficace.
5. Cosa ti porti dietro da questa esperienza?
L’importanza del lavoro di gruppo, che il gruppo lavori bene. Anche l’impegno e lo sforzo in più necessario quando si ha responsabilità sul progetto in mancanza di un team leader che distribuisca su ognuno i carichi di lavoro.
6. E cosa invece porteresti in NexusAT?
Le funzionali 🙂
7. Qual è la cosa che ti ha messo più in discussione?
Come comportarsi quando ci sono difficoltà nel portare a termine il lavoro e quando ci sono difficoltà nella comunicazione tra i membri del team.
8. Che cosa hai fatto per essere all’altezza della situazione?
Cercare il più possibile di condividere le difficoltà e credere di più nelle mie capacità.
9. A chi consiglieresti questo tipo di esperienza?
A chiunque. È sempre interessante arricchire il proprio bagaglio culturale con l’esperienza di un nuovo ambiente di lavoro. Soprattutto a chi non la vuole fare.
10. Dai un consiglio a un tuo collega.
Se non vuoi fare questa esperienza perché hai paura di doverti reinventare in un contesto nuovo, lontano dalle sicurezze attuali, falla. Potrai scoprire nuovo aspetti di te che non conoscevi e che non avresti potuto scoprire altrimenti.
A breve, l’esperienza di un altro nostro carissimo collega.
Stay tuned!
N.B Nessun consulente è stato maltrattato durante la realizzazione di queste interviste.
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